a cadenza discontinua
Come se fossi
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Edizione del 18/03/2019
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Anna

A Short Story

Appena terminato il lavoro mattutino presso un’anziana signora, Anna si sentiva stanca di tutto, l’anima avvolta in una cappa di malinconia invincibile. Sola da tanto, troppo tempo, forse da sempre. Era una bella mattinata quasi di primavera. Non aveva voglia di tornare nel suo piccolo appartamento dove avrebbe pranzato mettendo insieme i pochi cibi rimasti nel frigo.

Senza rendersene conto i suoi piedi presero un’altra direzione. Varcò il cancello del parco, attratta dal riverbero del sole sulle foglie verdi.I pochi passanti non facevano caso a lei, tutti assorti nei loro pensieri .Le foglie ,mosse da un vento leggero ,luccicavano al sole.

Le giunse un suono lontano, forse una canzone dimenticata, nascosta in un angolo remoto della mente. Ricordi del passato… Il mare luccicante (le sembrò quasi di sentirne l’odore), la sabbia calda, un ragazzino, Riccardo, la invitava a giocare nell’acqua.  Il suo primo amore le sembrava bellissimo con il ciuffo sulla fronte e l’aria decisa. L’ immagine divenne sfocata come attraverso un vero opaco, si allontanò sempre più, assunse la consistenza di una nebbia leggera.

Dopo, tante delusioni, tristezze, solitudine, occasioni mancate che si susseguivano come una lunga catena fatta di anelli, tutti uguali.

Anche Marco, molti anni dopo l’aveva abbandonata, semplicemente sparito senza un perché al ritorno dalle vacanze. Al telefono non le rispondeva più. Si era confidata con la mamma ed il fratello per un intimo bisogno di solidarietà, di condivisione. Da loro aveva ricevuto comprensione ed affetto che l’avevano avvolta e protetta per un po’ come un cappottino caldo finché la bruciante delusione non fu passata, le lacrime asciugate, i ricordi sbiaditi.

Sentì acuta la solitudine ed il bisogno di qualcuno da amare più che essere amata. Aveva tutto un mondo dentro, sconosciuto a tutti, ma che voleva uscire allo scoperto, manifestarsi.

Fu avvolta dalla luce del sole che illuminò le foglie degli alberi e che, per un momento, la accecò, poi si divise in tante piccole scintille come stelline di natale  che sembrarono cadere su di lei, avvolgendola.

Ancora quella canzone lontana…

Si sentì improvvisamente leggera, le sembrò di toccare l’essenza stessa della vita. ‘il senso della vita’, non era la prima volta che lo provava, ma mai così intenso. Non era propriamente felicità, era una sensazione di contatto totale e profondo con tutte le cose e con la parte più intima di se stessa. Questi momenti l’avevano sempre aiutata a superare le fasi difficili lasciandola con un’intima sensazione di sollievo.

 Si sentì forte. Forse non era troppo tardi, qualcosa poteva cambiare di lì a poco, poteva agire, voleva farlo, ne fu certa.

L’anima divenne improvvisamente leggera, il cuore sembrò dilatarsi nel petto e sulle labbra le spuntò un sorriso.


di CP