a cadenza discontinua
Come se fossi
BLOG
Edizione del 15/03/2020
Edizione Precedente >>

Messa in stato di accusa del mondo moderno

Veloce velocissimo il mondo moderno non riesce a godere la pienezza di un giorno, di un ora di un istante. Perso fra i pensieri economico-produttivi s'affretta e s'adopra costantemente senza un fine. Siamo tutti unicamente creati per produrre massivamente, quasi tutti il braccio del mondo, stanchi e affannati. I ritmi di vita aumentano esponenzialmente come un virus, una pandemia globalizzata ed, ironia della sorte, è proprio un microrganismo a rallentarci, a rintanarci e purtroppo per alcuni di noi la prematura fine.

Un Bill Gates già nel 2015, durante una conferenza, affermò che sarebbe stato un virus a creare vittime non una bomba atomica poiché , semplicemente, il mondo non sarebbe stato, e di fatto non lo è, pronto per combattere una pandemia ed invece è attentissimo ad un possibile eventuale attacco nucleare. Leggermente paradossale.

Chi comanda le nostre vite? Certamente non noi, nessuno è padrone al 100% della propria vita poichè vive in un sistema di regole dove qualsiasi lavoro contribuisce al sostentamento di un sistema che a sua volta è membro di un macrosistema e così via. Sulla punta della piramide ci sono poche persone che dispongono di una ricchezza smisurata in grado di influenzare le vite di milioni di persone che a loro volta influiscono su altrettante. E sono proprio i ricchissimi che influiscono, data la natura capitalista del mondo moderno, sulle nostre vite, facendoci divenire produttori eccellenti e consumatori folli, in grado di alimentare il mercato e svuotarlo contemporaneamente bilanciando le velocità verso il rialzo.

Quindi giunge da sé dire che siamo schiavi del tempo (consiglio libro di Ivan Petruzzi) ma non solo, forse siamo semplicemente schiavi abilmente camuffati da uomini liberi.

Il capitalismo è così, il mondo è così, vuole che cresciamo sempre a dismisura con un ansia costante ma è un sistema imperfetto poichè il mondo è un sistema chiuso e la crescita avrà sempre un limite nel tempo. Il pensiero capitalista è basato sul tutto nel momento e sul niente dopo.

Stare a casa per un po' di settimane potrebbe giovarci: riscoprire le passioni, la lentezza di vivere la semplicità del minuto. Una vita umana degna di essere così chiamata. Il tempo ha un prezzo e noi invece di chiedere tempo chiediamo aumenti salariali (per poi spenderli nel sistema che ci schiavizza!). Sarebbe bello se alla fine di questa, che si appresta ad essere lunga, pandemia chiedessimo tutti a gran voce di essere lasciati liberi di vivere, di chiedere al mondo di rallentare, per avere un progresso responsabile che non distrugga l’ambiente e che ci faccia vivere. Dovremmo passeggiare osservando la vita non correrci affannosamente.

Fermate il mondo voglio scendere!


di GC